La Germania sta per approvare misure d’emergenza per far fronte ad altri tagli del gas russo.
E’ il paese più dipendente dal gas russo, anche più dell’Italia e i tagli della scorsa settimana del flusso di gas dalla Gazprom hanno messo in serie difficoltà la Germania. In questi giorni, il governo tedesco sta valutando di approvare misure d’emergenza in vista di ulteriori tagli da parte di Mosca. Tra queste, riaprire vecchie centrali elettriche a carbone che erano state dismesse.
La crisi del gas rimanda la transizione ecologica a causa del mancato reperimento di materia prima e costringe a fare alcuni passi indietro. Per sopperire alla mancanza di gas, il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, ha annunciato che l’intenzione è sfruttare le centrali elettriche a carbone per produrre fino a 10 gigawatt di potenza per due anni.
Un passo indietro per l’abbandono del combustibile fossile
Un’inversione di rotta per il paese che puntava entro il 2030 ad abbandonare completamente la dipendenza dal combustibile fossile. Il carbone è il maggiore artefice del cambiamento climatico perché è il combustibile che causa le maggiori emissioni di anidride carbonica. Il paese è ancora molto legato a questo combustibile tanto che il 28% della sua energia prodotta arriva da lì.
Un’altra misura che ha intenzione di prendere il governo tedesco è quello di incentivare ad utilizzare meno gas possibile. Inoltre, vuole seguire le orme dell’Italia e iniziare a comprare Gnl, ovvero gas naturale liquefatto. Questo tipo di gas viene trasportato via nave e poi rigassificato attraverso impianti appositi. Il problema della Germania è che non ne dispone a differenza dell’Italia che ne ha due ma con una bassa produzione. La soluzione della Germania sarebbe noleggiare delle navi rigassificatrici dall’Inghilterra.
La situazione della Germania si prospetta nera per il prossimo autunno e inverno se il blocco di Mosca non si arresta immediatamente.